E quindi uscimmo a riveder le stelle
Dante Alighieri, Inferno XXXIV, 139
La fenomenologia dell'artificiale, qui analizzata attraverso la categoria dei pigmenti, non si esaurisce nel solo ambito della scienza e della tecnica. Da un primo tentativo di inquadrare l'argomento di indagine all'interno di una mappa concettuale, emerge infatti la necessità di affrontare l'analisi su più livelli conoscitivi, in primis quello lessicale. Particolarmente efficaci la definizione e il glossario, che hanno permesso di definire definire in italiano e in alcune lingue straniere - elemento ormai imprescindibile per una ricerca completa - il significato dell'espressione "pigmenti artificiali" e di un piccolo insieme di parole appartenenti a questo campo semantico.
In ottemperanza al modello analitico elaborato dal prof. Massimo Negrotti, vengono indagati gli elementi costitutivi, le forme e i materiali dei pigmenti sintetici, così come appaiono da un esame autoptico (o, se vogliamo, genericamente sensoriale). Il passo successivo, che richiede uno sforzo ermeneutico superiore rispetto alla semplice osservazione, consiste nell'individuazione della prestazione essenziale e delle funzioni sostitutive, ovvero delle caratteristiche precipue che conferiscono lo status di artificiale alla cosa trattata.
Una volta identificato e definito con sufficiente chiarezza l'oggetto di indagine, la ricerca si sposta sugli aspetti socio-culturali del fenomeno: non solo la stampa e i mezzi di informazione, ma anche la letteratura, la musica,il cinema e perfino i fumetti. L'obiettivo è individuare in quale modo la società civile entri in contatto con i pigmenti artificiali e quali siano le possibili narrazioni intorno al riguardo.
Vi sono poi gli aspetti più ingegneristici, vale a dire le scienze, le tecnologie, i brevetti e le industrie del colore. In questo contesto vengono presi in considerazione i numeri, i grafici e le statistiche, attraverso i quali possano emergere gli aspetti quantitativi del fenomeno, ma anche la natura degli utenti, le specifiche tecniche che ne regolano la produzione, i simboli e infine i rischi che ne derivano.
Concludono la ricerca alcune considerazioni di carattere storico-culturale, che ripercorrono da una parte la nascita e la diffusione dei pigmenti artificiali attraverso i luoghi, i personaggi e le storie più significative, dall'altra i modelli (reali o fantastici) e le metafore.
A corollario dell'intero lavoro di analisi è stato redatto e illustrato un abbecedario, che nella sua composizione eterogenea e policromatica raccoglie in un solo post tutte le suggestioni artistiche, culturali, storiche e ingegneristiche presentate nel blog.
In ottemperanza al modello analitico elaborato dal prof. Massimo Negrotti, vengono indagati gli elementi costitutivi, le forme e i materiali dei pigmenti sintetici, così come appaiono da un esame autoptico (o, se vogliamo, genericamente sensoriale). Il passo successivo, che richiede uno sforzo ermeneutico superiore rispetto alla semplice osservazione, consiste nell'individuazione della prestazione essenziale e delle funzioni sostitutive, ovvero delle caratteristiche precipue che conferiscono lo status di artificiale alla cosa trattata.
Una volta identificato e definito con sufficiente chiarezza l'oggetto di indagine, la ricerca si sposta sugli aspetti socio-culturali del fenomeno: non solo la stampa e i mezzi di informazione, ma anche la letteratura, la musica,il cinema e perfino i fumetti. L'obiettivo è individuare in quale modo la società civile entri in contatto con i pigmenti artificiali e quali siano le possibili narrazioni intorno al riguardo.
Vi sono poi gli aspetti più ingegneristici, vale a dire le scienze, le tecnologie, i brevetti e le industrie del colore. In questo contesto vengono presi in considerazione i numeri, i grafici e le statistiche, attraverso i quali possano emergere gli aspetti quantitativi del fenomeno, ma anche la natura degli utenti, le specifiche tecniche che ne regolano la produzione, i simboli e infine i rischi che ne derivano.
Concludono la ricerca alcune considerazioni di carattere storico-culturale, che ripercorrono da una parte la nascita e la diffusione dei pigmenti artificiali attraverso i luoghi, i personaggi e le storie più significative, dall'altra i modelli (reali o fantastici) e le metafore.
A corollario dell'intero lavoro di analisi è stato redatto e illustrato un abbecedario, che nella sua composizione eterogenea e policromatica raccoglie in un solo post tutte le suggestioni artistiche, culturali, storiche e ingegneristiche presentate nel blog.